Rassegna stampa
estratti - Lampedusa

Al di là dei racconti, tutti molto gustosi e godibili,
la presenza di Monti ha una virtù oggi piuttosto rara, anche sulle scene più giovani.
Pur toccando argomenti scabrosi e rischiosi
come la tv, i mass media e i valori fasulli
diventati patrimonio di massa, riesce
a non essere mai volgare.
Ne è prova anche la reazione del pubblico
che gradisce e apprezza le parole e le voci,
le immagini e i suoni, ma senza arrivare
a nullificarli con risate crasse.
L'inquietudine che quegli «spifferi» ci comunicano
è evidentemente così acida, così forte,
che va al di là della prima reazione epidermica.
Con i suoi occhi stralunati e interrogativi,
Monti ci conduce pedagogicamente nei terreni minati della cronaca, ma senza farci dimenticare
mai che quella marcia ha anche dei doveri
e delle utilità; è tremendamente comica,
ma senza perdere il controllo della ragione.

Gianfranco Capitta - «Il Manifesto» leggi


Meditazioni e denunce sulle condizioni
dell’isoletta, invasa dai clandestini,
sconciata dalla speculazione edilizia, passerella
di vip blanditi dalle amministrazioni di turno. […] L’assolo di Fabio Monti, dotato e spigliato attore siciliano, scritto con Norma Angelini,
movimentato dalle elaborazioni video di quest’ultima, alterna
il lampedusano di un cronista beffardo
col meneghino di un grottesco leghista
che sa come trattare negri e merdionali.

Masolino D’Amico «La Stampa»

Lo spettacolo è eccellente: definirlo monologo tragicomico non rende l'idea, si tratta piuttosto
di un capolavoro in perfetto equilibrio
tra ironia e profondità.

David Fiesoli «Il Tirreno» - leggi


Una sorta di Ascanio Celestini proveniente dalla Sicilia, un cuntista arguto, sorprendente nelle invenzioni, capace di tenere insieme nel breve giro di una narrazione personaggi e lingue diverse, grazie ai quali le tragedie della cronaca si colorano delal seducente patina dell’iperbole fantastica. […] Monti conserva il merito di sfuggire al didascalismo, conservando una cifra leggera ma mai superficiale.

Stefano de Stefano, «Il Corriere della Sera» - leggi

Percorso aritmico e frammentato per siparietti della memoria, galoppata di parole che si rincorrono a precipizio, affascinanti sonorità siciliane. […] Fabio Monti, gesto snob e aggressiva passione, gioca la sua tragicomica partita con evidente sapienza. Piacevolissimo spettacolo.

Giulio Baffi, «La Repubblica» - leggi


Intelligente integrazione di un vigoroso teatro di parola, in stile tribunizio, con video e canzoni d'antan, con alcuni momenti di satira politica particolarmente feroce ed efficace (irresistibile la caricatura di Borghezio).

Claudio Facchinelli - Sipario


Con queste continue alternanze di ruoli si crea un ritmo sostenuto: non ci si accorge del tempo che passa e ci perdiamo nell’isola di Lampedusa, cercando una soluzione ai suoi complicati problemi. Fabio Monti è un ottimo attore e il suo lavoro è molto preciso: i suoi personaggi sono tutti ben delineati e credibili; la sua capacità di passare dall’uno all’altro anche senza interruzioni è sorprendente.

Gherardo Vitali Rosati «Corriere Fiorentino»


Attraverso una comicità che nasce
“da un presupposto, il desiderio di ridicolizzare
i luoghi comuni, cercando di comprenderne
i fondamenti” lo spettacolo ci fa ridere amaro riportandoci però ad un sarcasmo
assolutamente necessario.

Mario Bianchi «Eolo»


Un viaggio profondo nel cuore della Sicilia.
Un monologo in cui lo sguardo si deposita
con lucidità, ironia e leggerezza sul paradosso
di questa piccola isola più vicina all'Africa
che all'Italia, schiacciata tra turismo
ormai di massa e allarmismi scatenati dall'immigrazione clandestina……
Efficace e quasi ipnotica la presenza scenica di Monti, che, ben oltre il teatro di narrazione,
calamita occhi, pancia e cervello degli spettatori.

Sara Chiappori, «La Repubblica» - leggi


Non c'è un attimo di respiro....
Presentata come un monologo comico,
l'opera non ha un testo scritto, ma si adatta
con naturalezza alla casualità di ogni replica, seguendo solo un canovaccio di temi....
una diramazione di vie opposte, dissonanti....
un modo centrifugo che libera la percezione
e con la risata apre alla riflessione comune sul disagio e la marginalità.

Alessandra Cava «AltreVelocità» - leggi

Sembra rappresentare una moderna sagra dei Malavoglia, famiglia, guarda un po’ siciliana, testimone delle conseguenze del progresso e della sete di successo su un ordine primitivo. […] Fabio Monti fa da mattatore, ben interpretando la parte del lampedusiano ignorantello, provincialotto, folle quanto basta, ma anche innocente nella sua genuina ingenuità, dando fiato a più voci e non troppa ragione a nessuno, donando così leggerezza allo spettatore libero di pensare ciò che vuole.

Giuliana Calomini, «NapoliPiù»

Un'opera travolgente.....
un monologo veemente, sagace
e al giusto ritmo divertente....
il bravissimo Fabio Monti prende l'isola come spunto per una critica rivolta al paese.....
Un forte e violento contrasto ai discorsi riferiti con apparente leggerezza dal protagonista è creato dalle immagini dei video di Norma Angelini, magnificamente intercalati nel monologo.
E il risultato è presto ottenuto:
conferire veemenza alla valanga di parole,
che toccano e commuovono il pubblico.


Benedetta Motta, «Step1magazine»
leggi


Sulla scena un convincente e mai ripetitivo Fabio Monti. […]Lo spettacolo di Monti e Angelini è una sorta di analisi comico sociale sullo stato di Lampedusa, schiacciata tra turismo di massa e allarmi dell’emigrazione clandestina, ma soprattutto è un modo per affermare, per far condividere al pubblico, il loro modo di costruire uno spettacolo, andandosi a cercare la verità sul posto, di concepire il teatro che deve soprattutto avere una funzione culturale e sociale.

Maurizio Giordano, «Dramma.it»


Lo spettacolo non cade mai nella didascalia,
non si capisce mai chi sono i buoni e chi i cattivi.
Veramente coinvolgente


Ira Rubini, «Radio Popolare Network»
ascolta l'intervista

Leggi l'intervista a Voci di Fonte

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Leggi l'intervista a Pisanotizie.it