Rassegna stampa
estratti - Schiavi in mano!

....e poi spettacoli, tra i quali ogni tanto
scappa una bella sorpresa.
Come è successo l'altra sera con
Schiavi in mano! ... hai per caso visto il mio lavoro? della compagnia Emme A'Teatro.
Che poi sono Norma Angelini e Fabio Monti, autori e registi, lei disegna e gira i video animati proiettati alle spalle di lui che racconta la storia. Che cambia spesso marcia e registro, e dalla battuta ammiccante sulle debolezze dell'esser attore in tempi di grande crisi, salta alla realtà drammatica dei lavoratori dell'industria licenziati perché la fabbrica chiude, o peggio perché il padrone si diverte a costruire scatole cinesi che ne lasciano vuote le casse. E quando la occupano arriva come nembokid assieme a dei mazzieri che si spacciano per poliziotti. E a quel punto è chiaro che il filo conduttore del racconto è la vicenda della Eutelia e dei suoi diecimila dipendenti sparsi per le città italiane e per le diverse sigle coinvolte dall'imbroglio. Una brutta storia, divenuta esemplare. Monti la racconta con garbo, ma anche con grande fermezza. Il racconto travasa nell'esperienza di tutti, mentre le canzoni di Rettore e di Graziani ci evocano quei tempi facili al nascere dei miracoli. Che si compiano o che si smascherino, è una scelta che ogni spettatore si trova davanti alla fine della serata.


Gianfranco Capitta - «Il Manifesto»
- leggi


...E' invece un fiume di parole, graffianti, ironiche,
Fabio Monti di Emme A' Teatro che racconta
in Schiavi in mano la storia vera della ex-Eutelia.
La cronaca dei malaffari si interseca con il dramma
dei licenziati, e lo spettacolo svela un bravo attore improvvisatore che riesce nel compito di far ridere mostrando che epoca mostruosa viviamo.



Anna Bandettini - «La Repubblica» - leggi


...La forza di questo lavoro nasce dunque dalla necessità di far luce su un caso non ancora concluso, in continua evoluzione e, anzi, di questi tempi ancora in attesa di esplodere del tutto.....
....Tentando di far comprendere l’interconnessione fra questa storia e quella propria individuale, Monti entra dalla platea, parla alla gente e procede per caratterizzazioni (per lo più dialettali) che riescono a resistere al macchiettismo per la capacità mimetica dell’attore, in grado di scivolare nei personaggi senza permetter loro di segnare il confine tra i tempi vuoti dei passaggi, pericolosi quando si fanno certe scelte interpretative, determinando così quella continuità drammaturgica che si avvale anche dell’intelligente uso del video, capace di completare sullo schermo con vitalità quel che accade in scena.....
......Un ottimo lavoro dunque, quello di Emme’A Teatro, capace di svolgere anche quella funzione informativa usando l’umanità necessaria a comprenderla e non subendola, come invece accade per un abuso di spettacolarizzazione mediatica.


Simone Nebbia - «TeatroeCritica.net»
- leggi